Cogenerazione

Nelle tecniche di produzione energetica a basso impatto ambientale più incrementate e soggette a continui studi negli ultimi anni, è  per eccellenza la cogenerazione, cioè quel processo combinato che consente di produrre contemporaneamente energia termica ed elettrica a partire da un unico impianto.

Co-generare,   significa produrre energia elettricità ed energia termica sfruttando una sola fonte energetica, superando così i limiti delle centrali termiche in uso fino ad oggi.

Negli impianti di riscaldamento tradizionali, la maggior parte dell’energia prodotta dalla combustione (circa il 60%) viene persa sotto forma di calore. Solo la restante parte (30-35%) viene di fatto utilizzata.  Con un impianto di cogenerazione, invece,  calore perso  viene recuperato e riconvertito in energia termo-elettrica pronta all’uso.

Ne deriva quindi un netto miglioramento delle prestazioni dell’impianto, fino all’80-90% della sua massima efficienza energetica.

Le centrali termiche di vecchio tipo lavorano su due impianti separati (che producono uno energia elettrica, l’altro termica) mentre un impianto di cogenerazione lavora su  un unico impianto alimentato da una sola fonte (gas, biodiesel, metano, ecc) e a seconda dell’impianto si parla di micro-cogenerazione  o cogenerazione.

La differenza tra cogenerazione e microcogenerazione sta nella taglia dell’impianto, che deve essere sotto i 50 kW per essere definita micro-cogenerazione, mentre sopra tale valore e fino a 1000 kW si parla di piccola cogenerazione, sopra i 1000 kW si parla di grande cogenerazione.

Rendimento di un impianto di cogenerazione

Generalmente gli impianti  di Cogenerazione (CAR) sono formati da un motore primario, un generatore, un sistema di recupero termico e quadri elettrici di comando e controllo. Il motore primario converte il combustibile in energia meccanica, il generatore la converte in energia elettrica, mentre il sistema di recupero termico raccoglie e converte l’energia contenuta negli scarichi del motore primario in energia termica subito utilizzabile.
Questa produzione contemporanea di energia può incrementare l’efficienza di utilizzo del combustibile fossile fino ad oltre l’80%; con abbattimento dei costi e di emissioni inquinanti di gas ad effetto serra, rispetto alla produzione separata di elettricità e di calore tradizionale a 2 impianti.

Cogenerazione ad alto rendimento

La definizione di “cogenerazione ad alto rendimento” (CAR) è stata recepita in Italia dal decreto legislativo 8 del 2007, il quale stabilisce che per ‘alto rendimento’ si intende un impianto capace di assicurare un risparmio energetico pari o superiore al 10%.

principali benefici che la legislazione attuale riconosce alla Cogenerazione ad Alto Rendimento sono:

  • la precedenza, nell’ambito del dispacciamento, dell’energia elettrica prodotta da cogenerazione rispetto a quella prodotta da fonti convenzionali;
  • le agevolazioni fiscali sull’accisa del gas metano utilizzato per la cogenerazione;
  • la possibilità di accedere al servizio di Scambio sul Posto dell’energia elettrica prodotta da impianti di Cogenerazione ad Alto Rendimento con potenza nominale fino a 200 kW;
  • la possibilità di applicare condizioni tecnico-economiche semplificate per la connessione alla rete elettrica;
  • la possibilità di ottenere le agevolazioni tariffarie per impianti alimentati a Fonti Energetiche Rinnovabili;
  • la possibilità di incentivazione dell’energia elettrica prodotta in Cogenerazione ad Alto Rendimento, netta e immessa in rete da impianti alimentati a biometano;
  • link gse.it

Dalla cogenerazione alla trigenerazione

La trigenerazione è l’evoluzione diretta della cogenerazione, cioè un processo che consente di produrre simultaneamente (e sempre da un’unica fonte) energia termo-elettrica e acqua refrigerata. Quest’ultima è utile per alimentare gli impianti di condizionamento o di raffreddamento dei macchinari industriali.

La cogenerazione ad alto rendimento e la trigenerazione presentano sicuramente notevoli vantaggi :

  • Economici: Produrre energia a prezzi più convenienti.
  • Energetici: Aumentare l’efficienza energetica dell’impianto, abbassare i consumi e recuperare il calore sprigionato convertendolo in energia subito utilizzabile.
  • Ecologici Abbattere le emissioni di CO2 rilasciate nell’atmosfera.
  • Vendita o scambio, tramite il regime del cosiddetto “scambio sul posto”, dell’elettricità generata in eccesso.

es. di impianto di Cogenerazione

INCENTIVI

L’incremento dell’impiego di impianti cogenerativi è strettamente legato all’evoluzione della normativa italiana ed europea che ha come soggetto l’autoproduzione e l’efficienza energetica. La prima normativa che ha promosso l’uso e lo sviluppo di questa tecnologia è stata la direttiva n°2004/8/CE definendo la cogenerazione ad alto rendimento (CAR) e il concetto di calore utile.
Questa direttiva è stata abrogata dalla n°2012/27/UE sull’efficienza energetica che ha lasciato invariati i principi stabiliti dalla precedente. Principi che definiscono la CAR e che quantificano l’energia elettrica cogenerativa, sono stati recepiti con il decreto ministeriale del 04/08/2011 promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico e da quello dell’Ambiente.
I parametri che definiscono la CAR sono molto importanti in quanto fondamentali per accedere all’incentivazione dei Certificati Bianchi. Di questo si occupa il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) che fa fronte al riconoscimento del funzionamento CAR per le unità e gli impianti di cogenerazione che lo richiedono.
I Certificati Bianchi non sono l’unico incentivo di cui possono beneficiare gli impianti di
cogenerazione. In quanto sistemi di autoproduzione elettrica possono avvantaggiarsi di una parziale defiscalizzazione dell’accisa sul combustibile utilizzato. Quando il gas naturale viene utilizzato per produrre energia elettrica, l’accisa viene calcolata forfetariamente su 0,25 m³ per ogni kWh elettrico prodotto dall’impianto. Per i restanti 0,75 m³, si applica l’accisa relativa all’utenza considerata (usi industriali o civili). Se l’impianto di cogenerazione è collegato ad una rete di teleriscaldamento e se il rapporto tra l’energia elettrica prodotta e l’energia termica immessa nella rete è superiore al 10%, si applica l’accisa prevista per gli usi industriali sulla quota di gas metano utilizzato per il teleriscaldamento.
3) Con Ecobonus si può usufruire dello sconto in fattura pari al 65%.
4) L’impianti di Cogenerazione porta una riclassificazione della classe energetica pari a 2 punti. Ne consegue quindi una rivalutazione dell’immobile stesso.